La verità sulla West Bank

Il West Bank, in precedenza Giudea e Samaria

Questo video molto interessante è stato pubblicato sulla pagina YouTube di Danny Ayalon, vice-ministro degli esteri israeliano. Vi consiglio caldamente di vederlo perché è veramente molto interessante e ben fatto. I sottotitoli si possono tradurre in italiano, tuttavia riporto qui sotto il testo integrale del video. E’ dedicato a chi troppo semplicisticamente giudica Israele colpevole di occupare una terra (anche se ad ogni modo ribadisco di essere a favore di uno Stato palestinese, ovviamente ottenuto attraverso il negoziato tra Israele ed arabi e non unilateralmente).

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Spesso nelle notizie si sente parlare di “territori occupati”, “confini del 1967” e “insediamenti illegali”; inoltre, spesso la storia che si sente raccontare risulta essere molto semplice da riassumere: “durante la guerra dei Sei Giorni Israele ha rubato la West Bank ai palestinesi, rifiutando la richiesta dell’ONU di restituirlo e costruendoci insediamenti illegali”. Ma le cose andarono veramente così? Cerchiamo di comprendere meglio la situazione.

Iniziamo con una questione semplice ma fondamentale: da chi Israele conquistò la West Bank? Dai palestinesi? No… nel 1967 non esisteva nessuno Stato che si chiamasse Palestina. Israele strappò la West Bank dalla Giordania in un atto di auto-difesa, dopo che la questa si era alleata con Egitto e Siria in una guerra con lo scopo di distruggere Israele. Ah, a proposito… distruggere paesi è piuttosto illegale.

Le Nazioni Unite nel 1967 respinsero le ripetute richieste arabe e sovietiche di considerare Israele come aggressore. La risoluzione 242 del consiglio di sicurezza dell’ONU non chiese il disimpegno unilaterale dello Stato ebraico dai territori conquistati; piuttosto, pretese la negoziazione di una soluzione che prevedesse “confini sicuri e riconosciuti ad Israele”, insomma “confini difendibili”.

Ma aspettiamo un attimo, perché la West Bank prima della guerra era territorio giordano? Qual era la giustificazione legale di ciò? Bene, la Giodania aveva… sapete cosa? Non aveva una giustificazione legale! La Giordania semplicemente occupò la regione nel 1948 con lo scopo di distruggere il neonato Stato di Israele, modificandone il nome comunemente accettato (che era Giudea e Samaria) in West Bank (o Cisgiordania). Ma nessuno fu veramente convinto di questa occupazione; infatti nessuno ne riconobbe la legalità, nemmeno gli Stati arabi.

Allora, se la Giordania non aveva alcun diritto legale sulla zona e uno Stato chiamato “Palestina” non esisteva, di chi era quel territorio? Torniamo ancora più indietro nel tempo. Tranquilli, non arriviamo ai tempi della Bibbia, ma solo a circa 100 anni fa.

Fino al 1917 l’intera regione apparteneva all’impero Ottomano. Dopo aver perso la prima guerra mondiale questo perse il controllo della regione, che andò agli Stati Alleati (Francia e Inghilterra), che decisero di dividere il vecchio impero in Stati. Il ministro degli esteri inglese, Lord Balfour, riconobbe il diritto storico degli ebrei ad una loro patria. Una piccola zona, equivalente a metà dell’1% dell’intero Medio Oriente, fu designata per questo scopo. La Gran Bretagna ricevette il mandato dalla Società delle Nazioni per promuovere la fondazione di una patria ebraica.

Ma aspettate un secondo: avete capito cosa è accaduto? La patria ebraica inizialmente non comprendeva solo la zona ad ovest del fiume Giordano, ma anche la zona ad est (l’attuale Giordania, ndt). Credo che non si possa dire che il popolo ebraico non abbia accettato alcuni compromessi dolorosi già all’epoca.

Ad ogni modo, il riconoscimento della patria ebraica – anche sulla West Bank – da parte della Società delle Nazioni fu ribadito dalle Nazioni Unite dopo la seconda guerra mondiale. Con la fine del mandato britannico la risoluzione 181 dell’Assemblea Generale dell’ONU raccomandava la fondazione di due Stati: uno ebraico e l’altro arabo. Gli ebrei accettarono il compromesso e dichiararono la loro indipendenza, mentre gli arabi lo rifiutarono e iniziarono una guerra per distruggere il nuovo Stato ebraico. La risoluzione 181 – una raccomandazione di primo grado non vincolante – rimase senza alcuna base legale.

Alla fine della guerra fu creata una linea armistiziale laddove le forze arabe ed israeliane interruppero i combattimenti. Ad insistenza dei leader arabi a questa linea non fu attribuito alcun significato politico. Così, anche se questa linea è comunemente indicata come “confini del '67” questa non era del '67 e non fu mai riconosciuta come un confine internazionale.

Ecco perché la definizione più esatta per la West Bank secondo la legge internazionale è in realtà la stessa che si usa in molte altre zone del mondo dove vi sono (o vi erano) dispute territoriali, ma che NON sono definite “occupate”. Per esempio: Zubarah, Isole Tumbs, Sahara Occidentale, Isola Abu Musa, Kashmir, ecc. che non sono “territori occupati” bensì “territori contesi”.

Allora, torniamo per un attimo alla nostra illustrazione ed esaminiamo la catena completa degli eventi. La presenza di Israele nella West Bank è il risultato di una guerra di difesa. La West Bank non si può considerare territorio “occupato” perché non vi era un precedente sovrano legale e quindi la vera definizione dovrebbe essere “territorio conteso”. Il piano di spartizione del 1947 non ha oramai alcun valore giuridico, mentre la pretesa di Israele ad una sua terra è stata chiaramente riconosciuta dalla comunità internazionale durante il 20° secolo. Ecco perché la presenza e la costruzione di insediamenti israeliani in Cisgiordania non dovrebbe essere considerata illegale.

Queste non sono solo mie opinioni; sono basate sulle conclusioni fatte dai giuristi rinomati nel mondo, come il Professore Eugene Rostow, i giudici Arthur Goldberg e Stephen Schwebel che presenziarono la Corte di Giustizia Internazionale.

Allora, qual è la soluzione per la disputa sul West Bank? Sfortunatamente non esiste una risposta assoluta. Ma l’unica via con cui una soluzione può essere trovata è basando i negoziati su fatti storici e giuridici. Allora, basta di usare i termini “territori occupati” e “confini del 1967”… semplicemente non sono “politically correct”.


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Ulteriori approfondimenti selezionati dal sito Storia di Israele:
La dichiarazione di Balfour
Conflitto tra arabi ed ebrei e risoluzione ONU n. 181
Nascita di Israele
Gerusalemme sotto assedio
Guerra del 1948 e armistizio del 1949
Guerra dei Sei Giorni
Dopo la guerra dei Sei Giorni