Shalom pubblica in anteprima l’allarme lanciato dallo studio del CDEC:
aumento sensibile dei siti e dei blog negazionisti e giudeofobici.
GIACOMO KAHN
“Siti negazionisti, antisionisti, o giudeofobici, siti di destra e sinistra estreme, islamisti, o cattolici integristi, cospirativi. E’ difficile quantificare il numero di contatti, ossia quante persone entrano in relazione con questi contenuti, ma è certo che attraverso internet la propaganda e la diffusione di idee intolleranti diventa più facile. Internet informa, organizza, conferisce struttura relazionale e sistema di comunicazione a gruppi estremisti e tra questi anche quelli antisemiti. Il rischio dell’antisemitismo on line è la sua capacità di influenzare i valori sociali, soprattutto tra i più giovani. La tecnologia crea un ambiente dove l’antisemitismo o altre forme di odio, diventano accettabili all’interno della società.
E quello che inizia nella comunità on line può poi influenzare i reali comportamenti sociali. Inoltre la facilità con cui si condividono i contenuti in internet espone al rischio che tematizzazioni antisemite vengano lette e accettate come storicamente valide”. e’ questo uno dei passaggi più allarmanti – che shalom pubblica in anteprima – della relazione quadriennale sull'antisemitismo in Italia (2007-2010) che il CDEC (centro di documentazione ebraica contemporanea) ha prodotto in coincidenza con il congresso dell’unione delle comunità ebraiche italiane. Se nel nostro paese gli episodi di violenza antiebraica (atti di vandalismo a istituzioni ebraiche o profanazioni di cimiteri, di graffiti, di e-mail offensive indirizzate a comunità o a istituzioni) sono stati per fortuna pochi e sporadici (53 nel 2007, 69 nel 2008, 53 nel 2009, e una quarantina fino a novembre del 2010), ciò che appare in sensibile crescita è l’antisemitismo su internet. Nel quadriennio 2007/2010 i siti internet italiani con significativi contenuti antiebraici sono sostanzialmente raddoppiati rispetto ai quattro anni precedenti. Nel solo 2009 – secondo i dati forniti dal ministero degli interni – i siti e i gruppi di discussione che hanno diffuso contenuti di natura razzista, scoperti e monitorati dalla Polizia, sono stati 1.200 (erano stati 800 nel 2008, un incremento del 50%). I siti italiani di ispirazione antiebraica – spiega il documento del CDEC – sono stati suddivisi in quattro categorie: i 'principali', cioè quelli che contengono la documentazione antiebraica più ricca, articolata ovvero virulenta (EffeDiEffe, TerraSantaLibera, Web Nostrum, Italia Sociale, Holy War, Radio Islam, Belluccidagos’ Blog, Paulus Lombardus ANTIZOG Il blog politicamente scorretto dell’avvocato Edoardo Longo); gli ‘antisionisti’ correlati al conflitto mediorientale e connotati da un radicale rifiuto dello stato di Israele e del ‘sionismo’ (Agenzia Stampa InfoPal.it, Forum Palestina, Arcipelago, Aginform Foglio di Corrispondenza comunista, ARABcomint, Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus, BoccheScucite, Claudio Moffa, The Writing of Israel Shamir); i ‘cospirativisti’ che leggono i principali fatti storici e di cronaca attraverso le lenti di un fantomatico grande complotto ispirato da tentacolari ‘lobbies’ (Disinformazione – Oltre la Verità ufficiale, Messaggi subliminali/Centro Culturale San Giorgio, ComeDonChisciotte, Nuovo Ordine Mondiale); ed infine i ‘negazionisti’ (Andrea Carancini, Auschwitz Indagini sulla truffa olocaustica, Civium Libertas, La destra.info, OLODOGMA, Studi di Carlo Mattogno, 21 e 33 Libertà di espressione, di insegnamento e di ricerca, AAARGH, CODOH). L’attivismo dei principali siti antiebraici italiani – che va dall’aggiornamento quotidiano delle pages, all’aggiunta di documentazione multimediale – si è ultimamente caratterizzato dall’organizzazione di convegni, dalla raccolta di firme per la difesa del web dagli attacchi della 'Israel lobby' e soprattutto dalla creazione di dossier contro presunti nemici, i parlamentari Fiamma Nirenstein e Alessandro Ruben.
“Alcuni siti che operano una lettura negazionista, ovvero fortemente riduzionista dell’Olocausto antiebraico – denuncia il documento - sono gestiti da docenti universitari italiani (Claudio Moffa, Antonio Caracciolo)”. Allo stesso tempo sono i professori universitari ebrei (o definiti tali) che vengono fatti oggetto di una lista di proscrizione sul blog del sito Il Cannocchiale, dove vengono diffusi 162 nominativi. In Italia sono circa 50 gli spazi online che rilanciano temi esplicitamente antiebraici e che diffondono “i Protocolli dei savi di Sion” (disponibili praticamente in tutte le lingue, e difficilmente reperibili fino a pochi anni fa in versione cartacea perché si potevano acquistare solamente in alcune librerie specializzate), il “Mein Kampf”, film antiebraici d’anteguerra, e videoclip dei 99 Fosse (parodie di noti brani in chiave antisemita). La facilità di raccogliere il peggio dello stereotipo antiebraico si confronta, ed è elemento di ulteriore preoccupazione, con la scarsa conoscenza che gli italiani hanno degli ebrei. Il CDEC, in collaborazione con l’ISPO (diretto dal Professor Renato Mannheimer), ha commissionato un’indagine demoscopica da cui risulta che l’84% della popolazione non conosce personalmente alcun ebreo, il 15% circa dichiara di averne conosciuti alcuni e solo lo 0,9% sostiene di conoscerne molti. C’è poca conoscenza degli ebrei, ma i giudizi espressi sono comunque precisi:
- non ci si può mai fidare del tutto degli ebrei (18,9%)
- gli ebrei sono più leali verso Israele che verso il loro paese (26,0%)
- gli ebrei si sono trasformati da un popolo di vittime in un popolo di aggressori (26,4%)
- gli ebrei fanno ai palestinesi quello che i nazisti hanno fatto agli ebrei (21,6%)
- sotto sotto gli ebrei sono sempre vissuti alle spalle degli altri (15,1%)
- gli ebrei controllano i mezzi di comunicazione in molti paesi del mondo (25,35%)
- gli ebrei non sono italiani fino in fondo (23,1%)
- gli ebrei muovono la finanza mondiale a loro vantaggio (31,7%)
- gli ebrei riescono sempre ad avere un potere politico sproporzionato (27,1%)
- nonostante il conflitto gli ebrei sono sensibili alle sofferenze del popolo palestinese (23,3%)
- gli ebrei parlano troppo delle loro tragedie e trascurano quelle degli altri (30,3%)
- gira e rigira i soldi sono sempre in mano agli ebrei (26,7%)
- gli ebrei approfittano dello sterminio nazista per giustificare la politica di Israele (24,5%)
Su questi giudizi pesano anche le vicende legate al conflitto israelo- palestinese. “Da anni – spiega il documento del CDEC - i principali studi internazionali evidenziano la correlazione tra le crisi in Medio Oriente (attentati, guerre, ecc.) e la crescita dell’antisemitismo nel mondo”. In particolare a seguito dell’azione militare israeliana a Gaza denominata ‘Piombo fuso’, nel corso del 2009 si è registrato un picco di azioni violente e di manifestazioni di massa anti israeliane e anti ebraiche (1129) che rappresenta un aumento di più del 100% rispetto ai dati del 2008 (che erano state 559). I dati più gravi riguardano la Gran Bretagna (374 rispetto ai 112 del 2008), la Francia (195 rispetto a 50), il Canada (138 rispetto a 13) e gli USA (116 rispetto a 98). “Anche in Italia – ricorda il documento del CDEC – a Roma, Milano, Bologna, Torino, Brescia, Vicenza, vengono organizzate manifestazioni contro Israele promosse da associazioni arabo-islamiche alle quali prendono parte migliaia di persone in buona parte di origine araba, ma anche italiani dei centri sociali e dei partiti di estrema sinistra. Tutte queste manifestazioni sono state caratterizzate da un duro antisionismo, al Maghen David è stata spesso affiancata la svastica, a fianco delle bandiere palestinesi è comparso anche il vessillo di Hamas, sono stati urlati slogan contro il “regime nazi-sionista” e per la distruzione dello stato ebraico.
Le manifestazioni di Milano e di Bologna si sono concluse sul sagrato delle cattedrali con una preghiera islamica collettiva diretta da imam fondamentalisti”. Per cercare di comprendere questa nuova ondata di antisemitismo mondiale, per contrastarne la crescita, per trovare nuovi strumenti di monitoraggio, nel 2009 è stata costituita la coalizione interparlamentare per la Lotta all'Antisemitismo (ICCA).
Fonte: Shalom